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fitofarmaci e fertilizzanti

Fitofarmaci e Fertilizzanti

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fitofarmaci e fertilizzanti

Quali sono i danni alla salute che potrebbero provocare fitofarmaci e fertilizzanti? E quali conseguenze su frutta e verdura?

Quando parliamo di frutta e verdura pensiamo subito ad alimenti sani e utili per mantenerci in salute. In realtà è proprio così, perché è ormai risaputo e confermato dalla comunità scientifica che mangiare cinque porzioni di frutta e verdura al giorno ci consente di acquisire preziose sostanze benefiche.

Tra queste ricordiamo le fibre, utilissime per regolarizzare le funzioni intestinali e l’assimilazione di zuccheri e grassi. Le vitamine e sali minerali, nonché un ventaglio di sostanze chiamate fitocomposti, che hanno proprietà antiossidanti, antitumorali e che rallentano l’invecchiamento cellulare.

Insomma, tutte sostanze fondamentali per contrastare l’insorgenza di patologie e mantenere il nostro organismo sano e forte. Ma non è tutto così semplice.

La globalizzazione e la grande distribuzione organizzata ci hanno permesso di poter usufruire tutti i giorni dell’anno di frutta e verdura di ogni tipo, senza peraltro seguire la normale stagionalità dei prodotti. Tant’è che ormai è diventato difficile incontrare persone ancora consapevoli e informate su quali siano i prodotti di stagione.

Questo perché, grazie alle coltivazioni in serra e all’utilizzo di sostanze chimiche (ormoni propri delle piante), siamo in grado di bloccare e avviare il processo di maturazione della frutta a nostro piacimento.

La maturazione artificiale

Alcuni tipi di frutta, prima di arrivare sulla nostra tavola, devono affrontare lunghi viaggi e quindi diventa indispensabile bloccare la maturazione durante il trasporto e riattivarla al momento del bisogno, ossia quando sta per essere venduta al dettaglio.

C’è da considerare però, che questi ormoni responsabili del processo di maturazione (etilene), non sono dannosi per la salute umana ma, alterando il naturale processo fisiologico, alterano di conseguenza le proprietà organolettiche e nutrizionali dell’alimento.

E’ facile capire se ci troviamo di fronte a frutta che ha subito questi trattamenti, in quanto risulta più acidula e meno saporita rispetto a frutta maturata sull’albero. Inoltre, la maturazione artificiale causa una depauperamento di molti nutrienti, tra cui la vitamina C e molte sostanze antiossidanti che raggiungono la massima concentrazione proprio con la maturazione. Quindi bloccare la maturazione naturale impoverisce la frutta di queste preziose sostanze.

Utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti

Un altro aspetto da tenere in considerazione è il fatto che per aumentare la resa dei raccolti e far fronte alle aumentate esigenze del consumatore, è diventato indispensabile l’utilizzo di fitofarmaci e fertilizzanti.

I fitofarmaci sono sostanze chimiche artificiali che servono per controllare sia la presenza di piante infestanti che di specie animali che possono danneggiare il raccolto. Tra queste sostanze ricordiamo gli anticrittogamici, gli insetticidi, gli arachicidi, i diserbanti e i fitoregolatori.

Inoltre viene fatto uso dei fertilizzanti in modo da aumentare le rese, e tutto questo ventaglio di sostanze chimiche può residuare negli alimenti e causare problemi di salute, soprattutto se non vengono rispettati i limiti di utilizzo e gli adeguati tempi di sospensione prima della raccolta. Ci possiamo trovare di fronte ad una vera e propria contaminazione di tipo chimico.

Problema per la salute?

Come possiamo fare dunque per scongiurare problemi di salute ma continuare a mangiare frutta e verdura i quali, ci tengo a ripetere, sono indispensabili ai fini di una sana e corretta alimentazione?

Innanzitutto affidarsi e fidarsi dei controlli effettuati dagli organi di controllo (NAS, ASL, etc.). Poi controllando sempre le etichette dei prodotti confezionati che ci permettono un controllo di filiera e infine lavando accuratamente i prodotti prima del consumo.

Una buona prassi agricola è quella di rispettare sempre i “tempi di carenza” ossia il lasso di tempo che intercorre tra l’ultimo trattamento con il prodotto fitosanitario e la raccolta o la vendita. Durante questo intervallo, il fitosanitario che vine utilizzato, subisce una degradazione dovuta a vari fattori (luce, temperatura, condizioni atmosferiche, etc.) che lo trasforma in un composto non più tossico per la salute umana.

Per tale ragione, il prodotto che viene commercializzato, deve avere residui di fitosanitari al di sotto del cosiddetto “limite di tolleranza”, ossia il limite massimo di residuo non dannoso alla salute.

L’agricoltura Biologica

Concludo parlando di un argomento molto attuale, la cosiddetta agricoltura biologica. Questo tipo di agricoltura utilizza metodi di coltivazione a basso impatto ambientale, che escludono sostanze chimiche di sintesi (fitofarmaci) privilegiando metodi naturali per il controllo delle infestazione parassitarie.

Questo metodo di coltivazione, avendo rese inferiori al metodo tradizionale, non presenta vantaggi dal punto di vista economico. Infatti i prodotti biologici normalmente hanno prezzi abbastanza alti ma indubbi vantaggi salutistici, in quanto non sono presenti residui di prodotti chimici di sintesi, tutelando in questo modo la nostra salute e l’ambiente che ci circonda.

Bibliografia:
Consumo Consapevole. Guida pratica. 2014. A cura della Commissione Permanente di Studio “Igiene, Sicurezza e Qualità” dell’Ordine Nazionale dei Biologi. AIBA Editore.

Paolo Gozzo

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