ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Corona "non è più pericoloso", restituito il passaporto-Al Gic di PIacenza in scena l'innovazione tecnologica e tutte le novità del comparto calcestruzzo-Covid, 72enne col virus per 613 giorni: 'eterni positivi' possibile motore di varianti-Ecco i politici di sinistra finanziati da 'Social Changes', società dell'ex guru di Obama-Università Tor Vergata, TVx Students' speech contest: vince Elisa Draghin-Campari Group, raddoppiata capacità produttiva di Aperol stabilimento Novi Ligure-Savino (Ordine Ingegneri): "Capire i bisogni dei clienti"-Bayern Monaco, Zidane in pole per panchina-Medicina, sindrome intestino irritabile e sistema cardiovascolare sono legati-"Non ha prodotto i risultati auspicati", stop della Rai al programma di Chiara Francini-Ucraina-Russia, Mosca "pronta a colloqui ma non con Zelensky"-Da Provenzano a Bonafoni, ecco i dem finanziati da 'Agenda' vicina a Soros-Bonifico istantaneo, vantaggi e rischi: occhio a revoca e costi aggiuntivi-Attacco hacker ai laboratori Synlab: sospese le attività in tutta Italia-Ai, Iannicelli (Ordine Ingegneri): "Fondamentale dare peso a metrologia scienza trascurata"-Kate Middleton "più popolare di Diana perché rifiuta il ruolo di vittima"-Nave Iuventa, dopo 7 anni tutti prosciolti: non c'era nessun favoreggiamento dell'immigrazione-Donne sottorappresentate negli studi clinici, l’infettivologa: "Con Hiv, più fragili"-Professioni, Salvini: "Trattamento economico migliore per ingegneri che lavorano per Pubblico"-Rai, accordo con Unirai: riconosciuto nuovo sindacato giornalisti

Un robot che vede quello che non sa

Condividi questo articolo:

Un nuovo automa creato dal MIT può visualizzare e riconoscere oggetti che non gli sono stati ancora mai mostrati e che, quindi, per lui, è come se non esistessero

L’abilità di una macchina di «vedere» oggetti o immagini e capire qualcosa su di essi si chiama visione artificiale e di solito funziona più come un riconoscimento che come una «vista» perché la macchina deve aver già visualizzato quello che sta guardando prima di sapere di cosa si tratta.

Ora, però, i ricercatori del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL) del MIT hanno sviluppato un sistema di visione artificiale in grado di identificare oggetti mai visti prima dal robot: un passo davvero importante se lo si guarda dal punto di vista della possibilità di far arrivare gli automi a muoversi e a pensare come gli umani.

Il sistema si chiama «Dense Object Nets» (DON). DON può «vedere» perché visualizza gli oggetti come una insieme di punti che il robot raccoglie ed elabora per formare una mappa visiva tridimensionale. Quando DON vede un oggetto che assomiglia a un altro oggetto con cui ha già familiarità, può identificare le varie parti di quel nuovo oggetto e riconoscerlo, trattarlo come deve essere trattato. Ad esempio, dopo che i ricercatori hanno mostrato a DON una scarpa e gli hanno insegnato a prendere la scarpa per la sua linguetta, il sistema poteva quindi prendere altre scarpe dalle loro linguette, anche se non aveva visto quelle scarpe in precedenza o se erano in posizioni diverse rispetto a l’originale.

Questa innovazione potrebbe portare i computer del futuro a riuscire a fare cose che oggi ancora non riescono a fare, spostando ancora avanti di un altro passo l’avvicinamento delle macchine agli umani. Staremo a vedere e, a quanto pare, anche loro staranno a «vedere».

Questo articolo è stato letto 21 volte.

robot, sensori, vista

Comments (3)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net